Ho notato che la categoria “libri” in questo blog è poverella. Anzi, quasi inesistente. E dire che leggere è la cosa che preferisco fare sopra a ogni altra (anche se ultimamente, devo ammetterlo, sto perdendo colpi. Sarà lo stress che mi disumanizza, mi disumanizza cribbio!).
Però io non ci riesco a parlare dei libri che leggo, mi annoio. Sono allergica alle recensioni, totalmente, mi da fastidio leggerle e mi da sommamente fastidio scriverle, non so perché. Non è come quando vedo un film: del film ne parlo, descrivo entusiasta la scena che mi ha colpito, magari recito pure qualche battuta (sempre meglio evitare recensioni scritte, però). Del libro invece… come faccio a spiegare perché il mio prossimo dovrebbe leggerlo? Qui il mio eloquio (già ben scarso) si esaurisce del tutto. Della trama non posso parlare, sennò addio piacere della lettura; lo stile lo posso vagamente descrivere con qualche goffo aggettivo, al massimo; le sensazioni, se tradotte in parole, smettono di essere sensazioni e diventano solo ombre.
Si, lo so che la cosa non è confortante per una che dovrebbe studiare lettere moderne e non solo dovrebbe saper usare almeno un po’ le parole, ma dovrebbe anche essere in grado di esprimere un giudizio argomentato su quello che legge.
Il mio giudizio invece è: si, è bello, leggilo! No, fa schifo, evitalo.
Ecco magari per il giudizio negativo qualche parola la spendo pure, perché mi devo sfogare; ma in genere la cosa mi stufa presto. Insomma, per sapere com’è un libro, non serve chiederlo a me (a meno che non ci si accontenti del su citato si è bello, no fa schifo), soprattutto se la risposta deve essere scritta.
Credo che sia per questo se la mia categoria libri è così poverella. Il problema è sempre lo stesso: quiando non si tratta di stronzate, sono schifosamente pigra.
E con questo aggiungo un altro post nella categoria Libri, toh.