Oggi una ragazza mi è passata davanti mentre facevo la fila per le dispense, con una disinvoltura che proprio. Io ho evitato commenti, in parte perché non è nella mia natura piantare casini (tranne in casi particolari), in parte perché con l’aria che tira poteva andare a finire che mi prendevo un cazzotto.
Ma quello che mi sconcertava di quella ragazza, e che certo non contribuiva a rendermela simpatica, non era tanto la faccia da stronza o l’atteggiamento moderatamente snob che ha tenuto tutto il tempo: erano le sue scarpe.
Un paio di Hogan bianche e blu elettrico.
Ora. Io mi chiedo come possa venire in mente non solo di comprarle, ma persino di produrle scarpe così. Sembravano le scarpe dei Power Rangers.
l’ultimo progetto che ho fatto per scuola aveva a che fare in parte anche con le scarpe (analizzavamo il concetto di pianta, come il nostro muoverci e camminare tracci piantine e spazi, che di fatto non pensiemo a quanti solchi lasciamo nel tempo: pianta del piede-pianta della scarpa-pianta degli spazi). insomma, per una parte del lavoro sono andata in giro a chiedere alla gente di fotografargli le scarpe e ricordare tutti i luoghi in cui le avevano indossate. poi ho tirato su un archivio. E di scarpe ne ho viste. ma terribili come un paio di HOGAN BLU ELETTRICO E BIANCHE, MAI! che orrore solo a pensarci.
Meritava uno sgambetto solo per le scarpe. poi due per l’arroganza.
La supponenza unita al cattivo gusto (basti pensare che per il resto era vesita di beige) è talmente irritante da farti desiderare che il ragazzo delle fotocopie dimentichi la sua naturale cortesia e la tratti come merita. Purtroppo è un ragazzo d’oro.
(Certo che la tua scuola apre la mente, oltre agli occhi!)
immagine a dir poco orrorifica questa donna.
effettivamente, è stato uno grande e bello stimolo quest’ultimo corso. mi ha aiutata tanto a rimettere in discussione me stessa ed il mio ruolo attivo in un momento un bel po’ delicato. 🙂