Non so se l’ho già scritto da qualche parte, credo di si, ma qualche mese fa mi sono iscritta a un corso di giornalismo e scrittura narrativa che era (è) promosso dalla rivista letteraria Storie della Leconte editore. Il corso prevedeva delle esercitazioni scritte da inviare e che sarebbero state lette dalla redazione, insomma per farla breve mi sono iscritta e ho inviato le mie esercitazioni. Una di queste consisteva nello scrivere un reportage di viaggio, e ovviamente io ho subito scartabellato il mio diario di viaggio in Bulgaria. Il risultato (che ovviamente a rileggerlo oggi mi fa schifo) è stato pubblicato sulla pagina facebook di Storie, che non sarà come pubblicare sulla rivista vera e propria ma sono sempre soddisfazioni.
Io almeno fui felice quando lo seppi, vi dirò. Anche se poi l’ho riletto e mi ha fatto schifo e mi chiedo come mi sia venuto in mente di inviarlo, si. Però a loro un po’ è piacito, sennò non lo pubblicavano, credo. E poi ho pensato sai che c’è, quasi quasi lo dico sul blog, che sono sempre soddifazioni, ecco.
Ecco.
Davvero interessato fui al di tuo articolo, ma il meschino collegamento mi portò in disfatto ambiente poco illuminante e oltresì impossibile da concretizzare ai miei occhi. Prego dare possibilità a noi comuni mortali di poter ammirare siffatta opera, magari riportandola per intero su una parete di questo penzolante castello. A soddisfazione si aggiunga altra soddisfazione che il sorso sia abbondandante per quando l’otre sarà svuotato.
Ne deduco che voi non siate iscritto a un celebre social network diffuso tra i gggiovani e i meno gggiovani. Peccato, perché vi sarebbe una pagina che andrebbe perfettamente d’accordo col vostro commento!
Provvederò però ad ottemperare alla vostra richiesta al più presto.