Giusto perché non posso venir meno alla mia tendenza autolesionista, proprio quando sono finalmente giunta all’ultimo esame previsto per questa sessione, cioè in pratica alla prospettiva di una vera pausa (e qui, lapsus da non sottovalutare, avevo scritto “paura”) dopo mesi di studio ininterrotto e un numero di esami mai affrontati prima tutti in un anno, qualcuno mi ha parlato di un appello d’esame la settimana prossima e io giustamente non ho potuto fare a meno di: decidere di farlo.
Sai com’è, un esame in meno a settembre fa sempre comodo, anche se il cervello è già in arresto di sistema. Un po’ come se dopo una lunga corsa, quando sei a un metro dal traguardo, ti spostassero la linea di altri -diciamo- cinquanta metri.
Credo che il mio stomaco non sia d’accordo. Sono convinta che stia cercando di inviarmi un messaggio, tentando di persuadermi. Si sta ribellando costringendomi a camomilla al limone.
Lo sto ignorando.
Dai, stomaco, fai il bravo, poi due settimane di vacanza non te le leva nessuno (forse).
Ci riposiamo solo dopo morti…
Ho l’impressione di capire… 🙂
Riposa per bene adesso, non hai più scuse!
Dormo fin troppo, ti dirò 😀