Elogio delle bancarelle di libri usati

Io amo le bancarelle dei libri usati. Le amo perché sono bizzarre e tranquille. Perché ci puoi trovare di tutto, ma proprio tutto. Perché puoi passarci un’intera serata senza trovarci niente e sei felice lo stesso. Perché puoi comprare vagoni di libri spendendo una sciocchezza. Perché non hanno niente di lucido e patinato. Perché non hanno pareti ma sono piene piene. Perché sono rilassanti e divertenti. Perché leggi il nome di un autore che volevi leggere da sempre, magari che si trova poco, ed è fatta. Perché non hanno la musica in sottofondo. Perché sanno di sere d’estate. Perché sanno anche un po’ di festa. Perché i libri odorano di muffa e carta vecchia. Perché leggi titoli e autori che neanche avevi mai sentito, e mai più sentirai. E così scopri libri che altrimenti non avresti mai scoperto. Perché il venditore di turno ha sempre quell’aria rilassata e un po’ beffarda, e il fare gentile. Perché quelli che ci girano intorno sembrano cani da tartufo – esattamente come te. Perché sono sempre quelle più spoglie e precarie. Perché, dai, sono sempre un po’ romantiche (cosa mi fate dire!). Perché quando sfogli i libri pensi a chi li ha letti prima di te. Perché poi pensi che quei libri sono come dei tesori sepolti e poi ritrovati. Perché non c’è gusto se non le passi palmo a palmo. Perché una capatina non puoi non farcela. E quando ti allontani con i tuoi bravi libri non-nuovi, pochi o tanti che siano, sei l’immagine della soddisfazione.

Ma soprattutto perché l’altra sera ho preso The prisoner of Azkaban a un euro.

15 pensieri riguardo “Elogio delle bancarelle di libri usati

  1. Complimenti per il post!
    Prove le stesse sensazioni quando ho la fortuna di trovare le bancherelle!
    Tutti gli anni facciamo un salto a Genova prima di Natale ed in Galleria ci sono file e file di bancherelle stracolme di libri usati e non!
    Anche a Torino c’è il weekend “portici di carta” lungo via Roma e Piazza Carlo Felice.
    Mi piace osservare le persone che passano e e sfogliano, leggiucchiano e i fanno premere dalla bramosia della “CARTA”
    Stupenda sensazione!

  2. Naa, meglio la Feltrinelli 😉 (anche se a una festa paesana comprai a mille lire la Sonata a Kreutzer!).
    Comuque posso dirti che scrivi in modo delizioso? Secondo me hai il dono dell’epigramma e della chiusura di stile fulminante!
    ps: a quanto pare però anziché studiare per l’esame vai in giro per bancarelle 😀

    1. C’è la Feltrinelli e ci sono le bancarelle, ciascun luogo ha i suoi pregi e i suoi motivi per attrarre. Io non disdegno, anzi! Vanno benissimo entrambi, per motivi diversi. E ci aggiungo anche la libreria di provincia, piccola e quasi mai affollata, magari in una sede storica o storica essa stessa, che è quella che ho frequentato da sempre essendo io di provincia (la Feltrinelli l’ho conosciuta quando sono andata a studiare a Roma, per dire).

      Grazie comunque per il complimento, che ritengo immeritato, ma molto gradito!

      (E sì, m’hai beccato! vedi che significa spiattellare gli affari miei su internet? così si mandano all’aria le reputazioni! :D)

  3. Io ci sono stata giusto l’altro pomeriggio. Tre libri a due euro.
    Come si fa a non adorarle. Eppoi condivido in pieno tutte le tue ragioni. Dalla prima all’ultima.

    1. Se vuoi continuare la lista mi fa piacere! Sarei curiosa di ascoltare altre ragioni con cui essere d’accordo e bearmi!

      (Sì, è lo studio che mi fa effetti strani… 😉 )

      1. Beh, come prima cosa direi che non hai quella “pressione” che puoi sentire per dire alla Feltrinelli. Hai tutta la calma che vuoi eppoi io adoro comprare un libro, tornare a casa e magari scoprire una dedica sulla prima pagina. Mi è capitato qualche volte e mi fa immaginare com’è stata la vita di quel libro in particolare nelle mani di un’altra persona.

  4. mi sembrava di essere lì sotto a tartufare assieme a te. io mi ci fermo sempre alle bancarelle dei libri usati, anche se spesso non compro nulla o compro libri che ormai sono destinati ad aspettare secoli prima di essere letti. ma sono una tentazione troppo ingestibile. e poi quell’odore di vecchio e di vita…

    1. Ma anche se non si compra niente, è proprio questo il piacere, di trascorrerci del tempo. E poi tutti i libri che sto accumulando ormai non si contano, lasciamo stare…
      Comunque si vede che sei tornata in pista: ho aperto la casella di posta elettronica e per poco non mi prende un colpo! 22 mail tutte insieme non le avevo mai viste!
      Mi fa molto ma molto piacere 😀

      1. Ma infatti sono d’accordissimo con te! è proprio l’atmosfera di cui si riveste quel tempo a valere la pena! Sono d’accordo anche col “Lasciamo stare”

        Dovevo recuperarti e rimettermi al passo, no? Ieri pomeriggio l’ho trascorso con te! Ha fatto molto piacere anche a me!

  5. @Marta, condivido! Soprattutto per le dediche, avevo dimenticato di menzionarle. In uno dei libri che ho preso l’altra sera c’era anche un ritaglio di giornale 😀

    @dorotea: direi che ti sei rimessa ampiamente al passo! Ora tocca a me 😀

  6. Non sarei stato capace di scriverlo meglio! (anche perché effettivamente mi sa che non è che sia sto gran scrittore, io). Hai reso meravigliosamente l’idea. Quasi mi sembra di sentirlo, quell’odore di pagine vecchie.

    1. Oh grazie, mi fa piacere! Sarà che l’ho scritto “a caldo”, come si suol dire.

      Noto en passant, dunque, che le bancarelle riscuotono un discreto successo…

Lascia un commento