È marzo, ma io non me ne sono accorta. Si fa un gran parlare di primavera, di giornate che si allungano, di aria più tiepida e della bella stagione che si avvicina. Ed io mi guardo intorno e in effetti sì, le giornate sono più calde, ci sono le pratoline che fioriscono e la primavera che arriva, è così. Ora me ne accorgo.
Ma il punto è che non voglio. Non sono pronta per la primavera. Non sono pronta per le foglioline verdi, per le gonne leggere e le scarpe aperte, per l’aria tiepida anche la sera, quando il tramonto colora tutto. Non sono pronta per le uscite in compagnia, i profumi improvvisi di fiori per la strada, la spensieratezza, le risate.
Mi guardo intorno e penso no, aspetta, ma che fine ha fatto l’inverno? Non è possibile che sia già finito, che sia già finito il tempo. Io voglio il freddo, il vento che si insinua nelle fessure delle case e dei corpi, il piumone che fa da barriera fra me e il mondo, la cioccolata nera come la notte fuori, il fuoco come unica luce della stanza, la neve che ferma voci, vite e tempo.
Come si ferma tutto? Non sono pronta per le rinascite, per le ripartenze, per la leggerezza, non adesso, non posso. Sto lottando con me stessa e non ho energia per niente altro.
Qualcuno fermi il tempo, non sono pronta.
Non è colpa tua. Davvero.
L’inverno è stato un gran figlio di pu**ana quest’anno. C’è poco da dire. Ha deluso anche me. Qualche spiffero buono solo per gli starnuti e un paio di imbiancate che con la bomboletta spray sarebbero venute meglio. Se l’è cavata così. Poi via a gambe levate, e chissà quando lo rivedremo.
Tutti amano la primavera: riscalda, risveglia, scopre.
Forse per quello abbiamo sempre così tanta paura di farci trovare impreparati.
Io amo la primavera appassionatamente, da sempre. Ma quest’anno è come mia madre che mi viene a svegliare la mattina alle sei per andare a scuola. Hai ragione, l’inverno poteva davvero impegnarsi di più.
Hanno provato ad insegnarmi che (quasi) niente è definitivo e totale. Quindi fai solo finta che non ci sia, questa primavera, se serve così. Sarà ancor più bella la prossima.
L’ho pensato anche del mio compleanno, che sarà migliore il prossimo. Quest’anno è così. Quest’anno mi serve decisamente così. (Provano a insegnarci le cose, ma ho la forte impressione che per impararle serva di più).
E poi? E adesso?
Adesso la primavera sa di fresco di pioggia e di lillà in fiore. Mi piace, non va di fretta e mi aspetta. Io cammino con lei.