Furba la genetica

Pare che uno studio scientifico abbia dimostrato che coloro i quali sono dotati di occhi azzurri sarebbero, alla lunga, ma precchio lunga, imparentati.  O meglio, il gene degli occhi azzurri sarebbe nato da una mutazione dell’occhio castano in un individuo vissuto non so quanto tempo fa, e poi si sarebbe geneticamente trasmesso ai suoi discendenti fino ai giorni nostri: questo farebbe dei possessori di occhioniblù parenti alla lontana, in quanto discendenti di un unico ominide ancestrale.

Ora, lasciando da parte robe genetiche di cui non capisco un tubo (ma non deriviamo tutti da un unico individuo eccetera? Non siamo già tutti imparentati alla lontana, secondo questo ragionamento? Boh, Darwin e Mendel si stanno vergognando di me, credo), quel che ho letto nel simpatico articolo e che mi ha colpito in realtà è questo: il gene degli occhi azzurri è un gran furbo, perché rende gli individui più desiderabili agli occhi (ahah) di eventuali partner in vista della procreazione. Te li fa piacere, capito. Trattasi di attira mosche, insomma. Roba di sopravvivenza, di conservazione della specie – di paraculata.

Secondo me quello dell’articolo mi conosce.

(Fra l’altro, ho trovato una nuova sfumatura di azzurro che non avevo mai visto. Ieri un ragazzo in ascensore. Occhi azzurro intenso, ma oserei dire opaco, tendente al grigio – o al viola? Indaco, mi viene in mente. Aveva gli occhi indaco. Che roba bella che erano.)

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