Ero bella a diciannove anni

Ero bella a diciannove anni. Non ero come volevo, eppure ero bella.

Non ero perfetta, e dunque ero bella.

Ho baciato un ragazzo che non ha risposto al bacio. Il rischio c’era, e infatti. Però l’ho fatto lo stesso.

Sorrisi e timori. Sogni ad occhi aperti e battiti accelerati. Amare le cose belle, amare le persone. Un po’ incerta, un po’ no. Scrivere poesie.

Ho nostalgia della me di diciannove anni. Ho per lei un sorriso tenero e un po’ storto. Avrei dovuto trattarla meglio, ma se l’è cavata comunque molto bene. Perché quando avevo diciannove anni non lo sapevo, ma ero bella. Ora che sono passati anni, mi guardo indietro e lo vedo.

La guardo e vorrei dirle che va tutto bene, che sta andando bene, che le paure fanno parte del gioco, che non deve più aspettare. Che è bella.

Mi guardo e vorrei essere un po’ come lei, che poi sono comunque io, quindi mi sa che lo sono già.

E magari sono bella anche adesso. Forse tra qualche anno, quando mi guarderò indietro, lo saprò davvero. Ma intanto.

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Settembre, 1

Fuori piove.

Nostalgia non so bene di che.

Sorrisi strani, un po’ malinconici, un po’ misteriosi.

Leggerezza ubriaca, che danzando sulle punte mi attira verso solitudini interiori.

Ho freddo sulla fronte. Me ne accorgo solo quando ci appoggio la tazza ancora calda del tè che ho appena bevuto. Che strano sabato, così sospeso.

Credo di essermi innamorata – platonicamente, però.
Di chi (o di cosa) dovrei saperlo, ma non è poi così scontato.

E così c’è questa gioia triste che non so bene come interpretare – all’ossimoro non si sfugge e me lo tengo.

Il mio agosto è finito e inizia settembre, il mese delle decisioni, dei propositi, delle partenze. Degli inizi, appunto.

Ma fuori non piove, a ben vedere, non ancora: c’è solo un cielo grigio e un vento fresco.

 

 

Nota a margine: il 16 agosto di quest’anno Castelli in Aria ha compiuto 5 anni. Anche se quando è nato aveva un altro nome. (Non importa, sono sempre io). Quando me ne sono accorta sono stata molto sorpresa. Cinque anni non sono mica pochi, anche se sono passati sparando scemenze. Per festeggiare, auguro a tutti quelli che transitano da queste parti di non dimenticare mai di costruire i propri castelli in aria, che non sono utopie irrealizzabili bensì i nostri desideri, le nostre aspirazioni, i nostri Sogni con la S maiuscola. Sono gli atti d’amore che compiamo verso noi stessi e verso la vita. Senza, appunto, non si è vivi.